sulle orme del padre

sono incappato in questo video, che contiene un passaggio illuminante.

se capite l’inglese, skippate fino a 04:50 e ascoltate. è inglese parlato da uno straniero, quindi di comprensione relativamente facile.

sennò, vi tocca accontentarmi della mia trascrizione.

    "even your god commited rape with virgin mary. without her consent. " (anche il vostro dio ha commesso uno stupro sulla vergine maria. senza il suo consenso)

    "[this story] proves that your god is a rapist" ([questa storia] prova che il vostro dio è uno stupratore.)

    "jesus must be a bastard. it is certain he was not the child of joseph" (gesù era un bastardo, e di certo non era il figlio di Giuseppe)

    "and just to cover up the whole thing, that great story has been invented" (e per mettere a tacere le cose, si sono inventati questa grande storia)


certo, non è fine parlarne, ma il tipo ha abbastanza ragione: mettere in cinta una donna senza il suo consenso, in lingua volgare, si chiama stupro. e quindi il mito fondativo della religione cattolica – del nuovo testamento, la parte  più "moderna" e apparentemente meno legata all’arretratezza tribale – altro non è che uno stupro, con conseguente  gravidanza, non voluta e fatta accettare alla vittima con l’inganno e la pressione sociale.

e poi vatti a chiedere perché i ministri di questa chiesa hanno una inspiegabile tendenza all’abuso sessuale…

questa considerazione diventa anche più affascinante – ed inquietante – alla luce del dogma della trinità (un gioco delle tre carte che la scienza moderna descriverebbe – con molta meno fantasia – come "disturbo da personalità multipla" ): la stessa entità è allo stesso tempo il violentatore (come "spirito santo" ) ed il figlio della violenza (gesù ), quello che ricorderà per tutta la vita alla donna di essere una semplice incubatrice, senza potestà su se stessa. e lei, insieme all’amore che ciascuna donna sviluppa istintivamente per il proprio figlio, accetterà ed amerà anche la violenza subita ed il suo attore.
la biologia usata per puntellare la violenza sociale di genere, magistrale!

non contento, uno potrebbe anche superare la visione ingenua della religiosità, e concedersi una sana ventata di materialismo dialettico. ovvero, vedere la religione come una proiezione simbolica dei poteri che governano la società umana, raccontata in forma di favola al popolo sottoposto al fine di fargli introiettare la struttura sociale data.

questo ci da che i poteri dominanti scelgono di  plasmare la coscienza popolare intorno ad un mito di stupro accettato ed interiorizzato. ovvero di dominio sul corpo della donna.

e di uomo costretto nel ruolo di apparente potere di violentatore.

ovvero, spingono entrambe le parti di una delle relazioni sociali più forti e pervasive a plasmare le loro relazioni in termini di dominio e non di cooperazione. cosa che, quando si usavano meno schermi ideologici, si chiamava, pianamente, "divide et impera".

niente di nuovo sotto il sole.

e si capisce anche perché dalla chiesa arrivi una forte pressione alla procreazione ed alla costruzione di famiglie a prescindere da tutto, quando allo stesso tempo si suoi membri sono esentati da questa relazione. e come qualsiasi stato, a prescindere dalla sua sintonia o meno con le religioni, faccia altrettanto. e la società dei consumi. e l’immaginario dominante.

divisione
sociale
del lavoro.