consapevolezza collettiva

la guzzanti scopre il gioco della shock economy del terremoto. per chi ne avesse ancora bisogno.

il ministro della cultura sandrobondi (e già questo ruolo la dice tutta sullo stato della simulazione di democrazia in italia) la prende male e diserta platealmente il festival. ne segue la rituale pioggia di critiche, che tradisce il timore di ulteriori tagli alle sovvenzioni di cui campano molti operatori culturali, il cui personaggio è di non essere allineati alle politiche del governo. cioè di una parte di quanti interpretano "l’opposizione".

 

fa parte della simulazione di libertà in cui viviamo, che un tot di
critica sia permessa e financo foraggiata.

se non fosse per
altro, perché un intellettuale critico sul libro paga dello stato col
tempo diventa dipendente e si ammorbidisce, e gli si può tirare le
briglie quando serve.
e perché, tirando le briglie a lui, si indurisce il morso di quelli che contano su di lui per non vergognarsi troppo di
essere italiani.

l’assenza di bondi significa un’occasione
di imbarazzo in meno per chi partecipa al festival. ma anche – o almeno così pare la leggano gli interessati – che la
seppur falsa libertà di espressione consentita dai finanziamenti
statali alla cultura non è più così necessaria.

perché gli
itagliani non hanno più bisogno che gli si faccia credere di essere un
pò liberi, hanno preso atto che non lo sono.

a molti va bene, a molti
altri no, ma non ha più senso pagare per la simulazione.