ancora sento gente che sognano di risolvere tutto rinchiudendo il nano pelato e il suo entourage. che la giustizia borghese come deus ex machina si svegli dal suo torpore ed impotenza e risolva magicamente il declino di quella cosa che ancora per comodità chiamiamo democrazia liberale. o magari che ci sia una qualche “rivoluzione”, chessò arancione o turchese, che la obblighi a.
può essere bello pensarlo, ma è tanto troppo facile.
cioè, per prima cosa costerebbe. perché sarebbe una guerra civile armata per cui hai bisogno di risorse. tante. e quindi sangue. tanto…. non mi piace. e poi gli euri per pagare armi e mercenari dove li prenderemmo? dal bottino di guerra?
perché poi di “cittadini” pronti a occupare i posti da eletto che si libererebbero ne troveresti a bizzeffe. non li puoi ingabbiare tutti. e se dovresti rinchiudere così tanti significa che hai sbagliato qualcosa.
l’unica strada che vedo è la strategia della lumaca: lasciare che lo stato si corroda dall’interno. dargli meno peso possibile. lavorare nei territori meno influenzati da. sperimentare. puntare ai piccoli risultati immediati. a stare bene, a far stare bene altre persone. a reimparare a relazionarci. a sbagliare. ballare, che se non si balla non è la mia rivoluzione.
perché io non so come sia esattamente il mondo in cui sogno di vivere.
so cosa non deve esserci, tipo il lavoro l’auto privata la famiglia i doveri. lo spreco, la scarsità artificiale, le fobie indotte l’obsolescenza programmata. la porta chiusa. la paura. le divisioni. le comunità che prevalgono sulle persone. non ci sarebbe il keynesismo demenziale di questi anni.
non ci sarebbe il nano pelato, e non ci sarebbero nemmeno le condizioni per farne uno. o un papa.
ci sarebbero persone che fanno la fatica che ci vuole per essere felici. biciclette, meglio se bianche. spazi pubblici e spazi per stare soli. ascolto. erba. tutti i tipi di. baci abbracci e carezze. musica per le strade. tante cose diverse. vento fresco. pipistrelli per mangiarsi le zanzare. sapori onesti. verdure di stagione. pioggia e fango e sole. e salite e discese.
non so, abbiamo bisogno di sogni un po migliori di così!