legendo e rispondendo ad una discussione pubblica su un forum
Ma dove sono questi atei persone di plastica che ci accusano di essere?
Forse qualcuno ha bisogno della fede anche per alzarsi dal letto la mattina, prima del caffé e dopo la sigaretta. Contenti loro…
Beh, la buona notizia è che senza fede e senza religione si vive lo stesso, che lo si fa per il sapore di farlo, di conoscere persone, di costruire cose, di amare e di lottare.
Che per essere vivi non c’è per forza bisogno di avere una religione. Anzi, almeno per me è stato il contrario. Ma anche su questo – si sà – ognuno si faccia del male come preferisce.
Né per avere dei principi. Anzi forse il contrario, noi non abbiamo un ministro che ci perdona sulla base di una forza esterna e superiore, dobbiamo perdonarci ogni giorno i nostri sbaglie e debolezze, contando quando va bene sul supporto di altre persone o della cultura. O di uno specialista semmai. Ma quello ci tocca chiamarlo col suo nome: strizzacervelli.
E quando dobbiamo fare delle scelte difficili, o farci forza, come accade a tutti nella vita, siamo costretti a pensare con la nostra testa e a saper ascoltare il nostro cuore e la nostra pancia. E quando poi sbagliamo non ci sono amici immaginari da incolpare, la responsabilità è tutta nostra.
Questi sono, gli atei. E sono orgoglioso di essere così. È una cosa a cui ho lavorato, una mia scelta.
Per questo ho il diritto di andare in giro a dirlo forte. E di comprare il diritto di scriverlo su un autobus.